ARGO PANOPTES

Titolo: ARGO PANOPTES
Autore: Andrea Casciu
Luogo: Via L’Aquila / Viale XXV Aprile
Anno: 2020
Argo, secondo il mito narrato da Ovidio, era un pastore con cento occhi, grazie ai quali riusciva a non dormire mai, poiché per riposare ne chiudeva solo due per volta. Per questo venne delegato da Giunone a sorvegliare la ninfa Io, trasformata in giovenca da Giove per tentare di ingannare la consorte.
L’artista Andrea Casciu, evocando con il monocromo il sapore antico delle tecniche incisorie, interpreta il mito sviluppando un’idea fortemente grafica e di potente impatto visivo, in dialogo con il manufatto quadrangolare.
Nell’opera predomina l’elemento-occhio: disegnato con spesse linee nere e reiterato in dimensioni e aperture diverse per tutta la superficie, emerge da un fondo grigio chiaro che ne esalta il valore iconico.
L’unica eccezione nella composizione è il naso, tracciato su una delle facciate principali, che aiuta l’osservatore a intuire il volto di Argo.
L’opera offre una rilettura attuale e minimalista di un mito millenario, attingendo alla tradizione simbologica e iconologica del tema “occhio”, rappresentazione della conoscenza, della spiritualità e della trascendenza.
Il murale si arricchisce di ulteriori sfumature interpretative legate alla contemporaneità; basti pensare, ad esempio, al tema della sorveglianza e del controllo ben rappresentato dal Big Brother orwelliano che, nella lungimirante realtà distopica descritta dall’autore inglese, costituiva un sistema in grado di monitorare gli uomini anche negli aspetti più privati dell’esistenza.
Questi concetti risultano di attuale interesse nei recenti mesi di emergenza sanitaria, in cui si mettono in atto sistemi di tracciamento e controllo dei cittadini: ora più che mai ci poniamo interrogativi sul limite sottile tra il bene della collettività e tutela della sfera personale.